Marzo 29, 2024
cross device report facebook

Ulteriore notizia importante per tutti i "marketers o markettari" del web. Facebook ha annunciato da pochi giorni il lancio di una Demand Side Platform (DSP) in grado di eseguire acquisti automatizzati di inventory pubblicitaria online usando la sua metodologia di targeting “people-based”. Previsto per i primi mesi del 2016.

Ma cosa significa quindi una metodologia di targeting “people-based”? Come dice la parola stessa basato sulle persone, o meglio sul loro comportamento. 

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Ulteriore notizia importante per tutti i “marketers o markettari” del web. Facebook ha annunciato da pochi giorni il lancio di una Demand Side Platform (DSP) in grado di eseguire acquisti automatizzati di inventory pubblicitaria online usando la sua metodologia di targeting “people-based”. Previsto per i primi mesi del 2016.

Ma cosa significa quindi una metodologia di targeting “people-based”? Come dice la parola stessa basato sulle persone, o meglio sul loro comportamento. 

Il Cross-Device Report ci aiuta a comprendere il comportamento dell’utente durante la navigazione da ogni singolo dispositivo, quindi tutti i suoi movimenti che partono da un’inserzione. Dopo l’introduzione dei cookies obbligatori, combinati al login su Facebook perenne (quasi sempre oggi gli utenti non effettuano il logout), il Cross-Device Report, è diventato ancora più preciso ma soprattutto orientato per far comprendere agli inserzionisti come scoprire da quali dispositivi le persone accedono agli annunci pubblicitari ed inoltre su quali device invece avvengono le conversioni. Gli inserzionisti possono ad esempio vedere il numero di consumatori che clicca su un annuncio pubblicitario da iPhone e che poi accede al sito web dell’azienda o effettua l’acquisto da desktop e viceversa.

cross device report facebook

Secondo una recente ricerca di Facebook, tra gli utenti che hanno mostrato interesse in un annuncio mobile di Facebook prima di convertire, il 32% ha effettuato la conversione su desktop entro le successive 4 settimane. Con il passare del tempo, inoltre, la probabilità che la conversione avvenga su un device diverso dal mobile tende ad aumentare. Ciò rischia di far sottovalutare l’importanza di smartphone (e tablet) in una strategia di marketing multicanale.

Capita spesso a tutti noi per esempio di vedere l’annuncio di un prodotto sullo smartphone mentre siamo impegnati con altre faccende, però poi se siamo realmente interessati, potremo forse, tornare in ufficio o da casa più tardi quello stesso giorno e concludere un’azione (acquisto, mi piace, iscrizione newsletter, ecc.) dal PC o tablet. “Tali conversioni cross-device stanno diventando sempre più comuni, dal momento che le persone si muovono continuamente tra telefoni, tablet e computer fissi nella loro interazione con le imprese”.

cross device report facebook 02

Il Cross-Device Report è disponibile negli Ad Reports di Facebook ed usa i dati provenienti dai pixel di conversione.

Nei suoi contatti con le agenzie, Facebook starebbe presentando la sua nuova piattaforma come una DSP di nuova generazione, con un sistema di identity management più forte di chiunque oggi sul mercato.
Con l’introduzione di una DSP creata ad hoc per lo scopo, Facebook avrà un quarto pilastro nella sua piattaforma pubblicitaria, che ad oggi include un ad server (Atlas), una SSP sell-side platform (LiveRail) e un ad network (Audience Network).
Infatti se solo si pensano ai numeri di Facebook (vedi qui i dettagli), in media 17 milioni di utenti in Italia si collegano giornalmente a Facebook da computer e dispositivi mobili. Pertanto probabilmente i primi a sopperire a tale nuovo sistema potrebbero essere siti di Doubleclick bid management, Youtube, ma anche diverse aziende che attualmente lavorano solo con i cookie, poichè è prevista l’integrazione anche di cookie di terze parti, rendendo di fatto Facebook DSP, una piattaforma temibilissima per tutta la concorrenza, Google compreso.

Ovviamente però, proprio quest’ultimo non sarebbe rimasto a guardare. Da pochi mesi invero Google ha creato un suo cross-device report tramite la sua Suite Marketing di DoubleClick, utilizzando una combinazione di dati utente loggati e cosiddetti approcci probabilistici, che utilizzano gli attributi del dispositivo per collegare gli utenti alle loro varie schermate.
Ora non ci resta che attendere e vedere quali effetti causeranno tali nuove metriche di analisi.

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